Il portiere: il ruolo più difficile negli sport di squadra
Quali sono le abilità mentali che deve avere per fare la differenza?
Molti portieri ci nascono. Molto spesso essere un portiere fa parte dell’essere umano della persona che vuole giocare in quel ruolo.
Quanti bambini, infatti, vogliono giocare in porta da piccolini? E da “grandi”? Penso che la risposta sia sempre la stessa: pochi se non nessuno.
Ed è il bello di questo ruolo… portiere ci nasci, non ci diventi. E infatti, molto spesso, le persone che giocano in questo ruolo hanno delle caratteristiche ben definite.
Quali?
- Non hanno paura della solitudine à spesso quando lavoro con questo tipo di giocatori cerco di far capire da subito che il portiere è uno dei pochi elementi di una squadra che vive uno sport di squadra e allo stesso tempo uno sport individuale. Infatti è l’unico all’interno della sua squadra che può compiere determinate giocate e che può realmente “decidere” le sorti della partita che si sta giocando. Pensate, ad esempio, ad un portiere a cui è impossibile segnare in una determinata partita perché in uno stato di grazia… sicuramente la sua squadra prenderà fiducia e sarà più semplice riuscire ad acquisire un risultato favorevole.
- Non hanno timore di farsi male à molto spesso quando parlo con dei portieri ti danno la sensazione che quello che loro fanno sia normale… per me prendersi delle pallonate sul volto a tot km/h non pare proprio “normale”, nel senso ultimo del termine. In comune, questi straordinari giocatori, hanno tutti un briciolo di follia, chi più chi meno, che li aiuta a compiere gesti straordinari.
- Non hanno problemi a prendersi responsabilità, anzi le cercano à il portiere è un ruolo di responsabilità e può essere paragonato al rigorista della squadra. Nei momenti decisivi deve esserci per la squadra e per se stesso e deve essere completamente concentrato. Non può permettersi “pause” durante la partita!
Il portiere è quell’elemento della squadra che può incidere fino al 70% nella prestazione sportiva della partita. Ovviamente in maniera positiva ma anche, aimè, in maniera negativa.
È quell’elemento della squadra a cui si chiede di più, perché deve sempre metterci una “pezza” dove i suoi compagni non arrivano.
È quell’elemento della squadra che incita, dall’inizio alla fine, i suoi compagni perché sa che un errore non pregiudica l’andamento di una partita.
Ma è anche quell’elemento della squadra che viene più spesso criticato, perché più semplice farlo ed un suo errore è molto semplice da vedere.
Ma quali sono le abilità mentali che un portiere deve avere per essere un buon portiere?
- Concentrazione ed attenzione: non deve farsi distrarre dagli stimoli esterni ed interni;
- Problem solving: deve essere in grado di trovare la soluzione migliore per ogni situazione;
- Presa di decisione rapida: deve riuscire a trovare la soluzione nel minor tempo possibile;
- Capacità di superare l’errore: in questo ruolo, questa capacità è fondamentale per poter riuscire ad essere costanti nella prestazione. Molto spesso quando un portiere compie un errore la sua squadra subisce un goal. Il portiere che è in grado di superare l’errore è in grado di riprendere il controllo della situazione ed uscire da un momento di difficoltà per riuscire a fare la differenza nel restante tempo di gioco.
- Consapevolezza delle sue capacità: ultima, ma non meno importante, è la capacità di un portiere nel riconoscere i suoi punti di forza ed utilizzarli nei momenti decisivi e di grande importanza della gara. Un portiere, ma questo vale per qualsiasi giocatore in campo, che non sa quanto vale, è un portiere che può giocare in maniera ottima una partita e quella dopo diventare un grande flop ma non sarà mai un portiere affidabile, elemento indispensabile per questo ruolo.
Ora, dunque, vorrei porvi una domanda… siete sicuri che il ruolo del portiere sia proprio un ruolo come un altro?